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Immagine del redattoreNicola Pannocchi

PIEVE VECCHIA - Castelfiorentino (Fi)


PIEVE VECCHIA


La pieve di Sant'Ippolito della Corte d’Elsa non esiste più. Sorgeva qui, sulla strada che da Via del Vallone porta in localtà Renai, a poco meno di due chilometri di distanza dal castello di Timignano (l'antica Castelfiorentino). Sulle sue millenarie fondamenta è stata costruita nel XVII secolo la cappella oggi conosciuta come Pieve Vecchia. Quella chiesa, così ricca di storia, si presenta oggi come una semplice cappella settecentesca, a navata unica e copetura a capanna.


TESTIMONIANZE STORICHE SULLA PIEVE VECCHIA


Dell’antica costruzione, risalente – pare - al X secolo, resta come unica traccia, una pietra del basamento scolpita con decori a intreccio di stile altomedievale. Originariamente l’edificio era molto più grande: aveva tre navate, tre altari e un possente campanile a torre. Ed era collegato con un corridoio sotterraneo alla canonica. La prima testimonianza documentaria risale per certo al novembre 1036 quando la pieve venne concessa da papa Benedetto IX ai canonici della cattedrale di Firenze. Da allora la pieve ricoprì un ruolo di grande importanza nella zona.



LA STORIA DI PIEVE VECCHIA


Fu dichiarata Collegiata nel 1059 da Papa Niccolò II, già Vescovo di Firenze, con Bolla datata 11 dicembre e fu poi consacrata nel 1136 alla presenza di Innocenzo II, il 7 agosto, giorno di San Sisto. Nel corso del XII secolo l'edificio fu abbandonato dai canonici che preferirono trasferirsi in un luogo più sicuro e popolato all'interno delle mura di Castelfiorentino. Così il titolo di Sant’Ippolito fu trasferito alla vicina e attuale Pieve dei Santi Ippolito e Biagio la quale ereditò anche tutti i diritti un tempo spettanti alla Pieve Vecchia. Secoli dopo, nel 1672 la Pieve Vecchia venne ispezionata dal visitatore apostolico che la trovò in pessimo stato, tanto che il cardinale Nerli fece togliere la pietra sacra dalla mensa dell'altare e poco dopo il pievano Pesci fece demolire l'intero edificio.


PIEVE VECCHIA OGGI


La cappellina, che oggi appartiene a privati, fu eretta nel 1706 dal senatore fiorentino Ludovico Tempi che la dotò di una nuova pietra consacrata, mentre all’esterno fu affissa un’incisione in pietra a memoria dell’evento. Ancora oggi, almeno una volta all’anno, la piccola campana chiama a raccolta i fedeli dei dintorni per una celebrazione eucaristica.

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